Pillole di Storia
Storia di Cavagnolo
L’etimologia del nome indica che esso gia’ esisteva all’epoca dei celti, che vi regnarono prima della denominazione romana. Prima del X secolo, Cavagnolo faceva parte del Marchesato d’Ivrea, ma verso la fine del secolo XI passo’ alla Chiesa di Vercelli che, alcuni anni dopo, lo diede in fondo ai marchesi di Monferrato, uno dei quali, Guglielmo IV, soprannominato “il vecchio”, ebbe cura di farselo confermare dall’imperatore Federico Barbarossa, ottenendo in pari tempo il titolo di Conte di Cavagnolo e Signore dello Scalaro.
Nell’anno 1215 Guglielmo IV lo cedette a Uguccione, Vescovo di Vercelli, qualecompenso per aver scongiurato la guerra incombente tra i vercellesi ed il medesimoGuglielmo IV. Nella descrizione degli stati del Marchese del Monferrato fatta nel1224, si trova annoverato Cavagnolo: da cio’ si arguisce che verso quell’epoca questo feudo ritorno’ al Monferrato. In questo tempo si vide questo comune governato dai Signori Vassalli di Guglielmo, i quali non portavano altro nome che quello di Signori del luogo.
Essi formavano una specie di Consiglio Comunale: a loro erano devolute le piccole questioni che sorgevano tra gli abitanti. Nel 1333 Cavagnolo ritorno’ alla dipendenza del Vescovo di Vercelli, come appare da un documento dell’archivio comunale. Il 25 Agosto 1349 il Vescovo di Vercelli, che allora era il Cardinale Fieschi, nel castello di Verrua Savoia, diede l’investitura della Parrocchia di S. Eusebio ad un certo Francesco di questo luogo.
Nel 1612, con la morte di Francesco Gonzaga Marchese del Monferrato, si accese una grave questione tra Carlo Emanuele I Duca di Savoia, e la Spagna. Suo figlio Vittorio Amedeo I, per mediazione della Francia, ottenne un trattato di pace con la Spagna, che fu firmato a Cherasco il 6 aprile 1631:da questo trattato Cavagnolo divenne definitivamente possesso di Casa Savoia.
Da quell’epoca, sino alla caduta di Napoleone I, Cavagnolo fece parte della provincia di Asti e, ritornato in Piemonte il Duca di Savoia, fu assegnato alla prov di Torino.
Nel 1900, per opera del parroco, coadiuvato dal parroco di Marcorengo, fu fondata in questo comune una Cassa Rurale Internazionale: la prima in tutta Italia.
Cavagnolo fu patria del Servo di Dio Casimiro Barello: pellegrino penitente che da Cavagnolo si reco’ in Spagna piu’ volte e che, per tutta Italia ed in tutti i luoghi in cui fu di passaggio, lascio’ larga impronta dei suoi altissimi ideali religiosi. Mori’ ad Alcoj (spagna) il 9/03/1884 venerato come un santo. Nei tempi piu’ moderni, nel campo industriale, si desunse il Commendator Alessandro Martini, fregiato della croce di Cavaliere del Lavoro (famoso in tutto il mondo il suo vermuth Martini).
Anche nelle guerre d’indipendenza italiana Cavagnolo fu degnamente rappresentato: tra tutti e’ da ricordare il tenente Colonnello Lorenzo Crova che fu uno degli ufficiali del Quadrato di Custoza.
Cavagnolo, e’ infine patria del Canonico Gregorio Crova, chiamato “padre dei poveri”.
Esiste nel territorio di questa Parrocchia un’antica Abbazia romanica denominata Santa Fede con il titolo di priorato. La chiesa, ora monumento nazionale, e’ costruita quasi tutta in pietra; il Conte Arboreo Mella da Vercelli pubblico’ una memoria sulla Chiesa di Santa Fede in Cavagnolo illustrandone la bellezza artistica e la sua antichità.
Egli fece notare come questa fosse l’unica Chiesa del Piemonte costruita sul disegno del triangolo egiziano.
Da questi pochi cenni storici appare chiaro come Cavagnolo sia antichissimo e come sempre abbia occupato, nella storia del Monferrato, un posto ragguardevole.